Chris Bonington

Chris Bonington, nato il 6 agosto 1934 nel quartiere londinese di Hampstead, è uno degli alpinisti britannici più noti del XX secolo. Scoprì l'arrampicata da adolescente, debuttando sulle falesie del Galles e della Scozia, prima di farsi rapidamente un nome sulle Alpi. Dalla fine degli anni Cinquanta partecipò a grandi ascensioni, come quella del Pilastro Bonatti a Les Drus nel 1958. Si affermò come uno degli scalatori più talentuosi di una generazione di britannici, accanto a personaggi come Don Whillans, Ian Clough e Joe Brown. La sua carriera è segnata da prime ascensioni emblematiche: il pilastro centrale del Frêney sul Monte Bianco nel 1961, la Torre Centrale del Paine in Patagonia nel 1963 e il pilastro destro del Brouillard nel 1966. A partire dagli anni '60, si distinse anche in Himalaya, raggiungendo la vetta dell'Annapurna II nel 1960, poi quella del Nuptse nel 1961, prima di guidare e partecipare a diciannove spedizioni himalayane, tra cui quattro all'Everest. Nel 1970 guidò la spedizione britannica che realizzò la prima scalata con successo della parete sud dell'Annapurna, una delle grandi pareti himalayane all'epoca ancora inviolata. Cinque anni dopo organizzò e guidò la prima scalata della parete sud-ovest dell'Everest, una spedizione che segnò la storia dell'alpinismo. Bonington non si limita ad arrampicare: pianifica, organizza, immagina squadre e obiettivi, diventando un punto di riferimento nella logistica e nella gestione di grandi spedizioni di tipo "assedio". Alterna anche salite in stile alpino, più leggere e impegnative, come la prima salita della cima occidentale dello Shivling in India nel 1983, che considera una delle sue più grandi avventure, guidato dal puro piacere dell'arrampicata. Nel corso della sua carriera, Bonington affrontò anche la tragedia: perse numerosi compagni di scalata nelle spedizioni, oltre a un giovane figlio e, in seguito, la moglie con cui era stato sposato per più di cinquant'anni. Nonostante queste difficoltà, rimase profondamente legato alle montagne, che considerava un luogo di bellezza, natura selvaggia e sfida, e continuò a scalarle ed esplorarle molto tempo dopo le sue imprese più famose. Nel 1985, all'età di 50 anni, raggiunse finalmente la vetta dell'Everest, diventando la persona più anziana ad aver compiuto questa ascesa fino a quel momento. Parallelamente alle sue avventure, Chris Bonington porta avanti la carriera di scrittore, oratore e fotografo, condividendo la sua passione e la sua esperienza attraverso numerosi libri e interventi pubblici. Nel 1996 gli è stata conferita l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico, in riconoscimento del suo notevole influsso sull'alpinismo e del suo contributo alla cultura montana. Una vera e propria leggenda vivente, incarna una generazione di alpinisti per i quali la montagna è allo stesso tempo un parco giochi, un luogo di realizzazione e uno spazio di fratellanza, nonostante i rischi e le perdite. Chris Bonington ha ricevuto il premio Piolet d'Or alla carriera nel 2015 in occasione della 23a edizione dei Piolets d'Or. Questo riconoscimento celebra l'intera sua carriera e la sua grande influenza sull'alpinismo mondiale, celebrando una carriera eccezionale segnata da numerose prime ascensioni sulle Alpi e sull'Himalaya.